Ch'as cugia, monssu Cugia!

Gli Invisibili si presentano come “movimento super partes”, ma se leggete i post del loro guru sul sito (armatevi di pazienza, però: Cugia si scrive addosso, è verboso come Scalfari senza averne la cultura, e piscia lenzuolate allucinanti su cose a dir le quali basterebbero tre righe) capite subito che sono come i capelli di Biscardi: pochi, appiccicosi e tinti di rosso. Se non facessero un po’ ridere con i loro raduni sardi in tenda (stile rimpatriata fricchettona) ci sarebbe da preoccuparsi del loro livore anti-Silvio. Ma non ne vale la pena. Sono solo un frammento dell’esplosione del Pci monolitico d’antan. Come i girotondini, gli arcobalenotteri e tutte le altre sigle fantasiose che si inventa l’ex meglio gioventù mal invecchiata da quando vuol giocare di nuovo alla politica per sentirsi meno depressa.

Oggi Cugia impiega 70 righe per dire quel che poteva dire in 5 parole: “andate tutti al No-B day”. Cioè alla manifestazione contro Berlusconi. La “spallatina di piazza” che vuole accompagnare la spallatona giudiziaria che le toghe rosse stan cercando di dargli tramite “jukebox” Spatuzza, il pentito che scioglieva i pargoli nell’acido. «Il Pd – scrive Cugia – ha una difficoltà enorme ad attrarre i milioni di “senza padre” che alle elezioni mancano all’appello impedendogli col loro astensionismo di rovesciare l’attuale governo. Ciò ha due cause. La prima è che nel Pd mancano figure di rilievo carismatiche. La seconda -correlata- è che il Pd  non è che l’ennesimo frutto di un’alchimia, più tesa a conservare il potere delle vecchie, riciclate classi dirigenti, che a farsi culla di una visione politica nuova per l’Italia del futuro». Sentito, il pifferaio magico? Intanto ha già deciso lui come colorare gli astenuti: di rosso. Come quelli che affermano su Facebook che siccome Berlusconi ha preso un numero di voti pari a un decimo della popolazione italiana, è chiaro che il restante 90% gli è contro.

Poi li chiama “senza padre” e non intende senza “un” padre, ma senza “il” padre per antonomasia, l’unico a meritare quel nome, l’ex Pci ora Pd. Purtroppo impresentabile – sospira Cugia – perchè non ha leader carismatici. E chi decide il grado di carisma dei politici? Naturalmente loro, la gauche au caviar, i professorini 110 e loden. Notate anche il lapsus freudiano che rivela l’ossessione dei rossi: Cugia avrebbe dovuto scrivere, parlando di astenuti, “impedendo al Pd, col loro astensionismo, di vincere le elezioni” perché si vota sempre col governo dimissionario. Invece scrive “impedendogli di rovesciare l’attuale governo”. Rovesciare. E’ questo il loro mantra. Il Cav. va rovesciato. Con qualsiasi mezzo. E’ quella l’ossessione dei compagni. Osservate infine la sua verbosità qualunquista: “Il Pd non è che l’ennesimo frutto di un’alchimia, più tesa a conservare il potere delle vecchie, riciclate classi dirigenti, che a farsi culla di una visione politica nuova per l’Italia del futuro”

Ma che cazzo vuol dire “farsi culla di una visione politica nuova per l’Italia del futuro”?. Niente. Aria fritta. Però fritta con parole suggestive: culla… visione… nuova… futuro…  La solita pugnetta alla Moretti, alla Uòlter. Ci vuol altro, caro Cugia, per aizzare contro il Cav. i colti indecisi e gli intellettuali che riluttano a schierarsi. Non basta, per accreditarsi nel ruolo di super partes, attaccare la casta come un Grillo qualsiasi, però beneducato, senza vaffanculi, per non spaventare le sospirose damazze rubate al bridge che affollano i tuoi congressi, e linkano su Fb i tuoi lenzuoli. Ti piace, èh, stare alla lavagna a segnare i bravi e i cattivi? Il Cav l’hai già espulso, in cuor tuo, o almeno spedito dal Preside, e in ogni caso a chi lo saluta non gli dai la merendina, nell’intervallo. Infatti hai scritto “avere un premier come Berlusconi è una vergogna per l’Italia”. Chi l’ha deciso? Tu? Spatuzza? De Benedetti? Vate a cugié, Cugia, ch’ a l’è mèj…